Giugno 23

Dieta e ciclo emotivo del cambiamento

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Poche cose al mondo sono in grado di trasformare una persona tanto quanto una dieta che ha successo.

E’ per questa ragione che, agli incontri Keto Camp (si tratta di gruppi terapeutici online a cui partecipano una decina di persone alla volta), invito spesso alcune pazienti a condividere la loro esperienza di dimagrimento.

Voglio infatti far toccare con mano ai partecipanti la enorme forza positiva della trasformazione.

C’è chi ha perso 30 chilogrammi ritornando dentro ai vestiti di quando aveva 20 anni.

Chi, oltre a dimagrire, è riuscita a mettere sotto controllo situazioni patologiche come la glicemia, l’ipertensione, l’ovaio policistico, la rettocolite ulcerosa.

Chi ha sconfitto la sindrome metabolica, chi ha dimezzato le pastiglie per il diabete, chi ha mandato in regressione una malattia autoimmune.

I racconti che fanno sono coinvolgenti e stimolanti, tanto che alla fine il gruppo fa sempre moltissime domande.

Come hai affrontato la tua nuova dieta? Che sensazioni provavi quando “sgarravi”? Come hai fatto a superare i momenti di difficoltà? Come riesci a rinunciare con serenità a questo o quel cibo? Quando ti sei resa conto che ce l’avresti fatta?

Quello che emerge è che tutte le persone intervistate hanno affrontato, nel tentativo di cambiare se stesse, una vera altalena di emozioni diverse.

E che riconoscerle e accettarle è stato un elemento fondamentale per superarle.

Se già in passato hai provato a dimagrire senza successo o se sei dimagrita e poi “ci sei ricascata”, hai sicuramente sperimentato anche tu parte di quell’altalena di emozioni.

Se ora ci stai riprovando o stai pensando di farlo, è fondamentale che tu legga questa articolo.

Ti svelerò infatti tutte le fasi del ciclo del cambiamento, così che tu sia preparato a percorrerlo finalmente fino in fondo per trasformarti una volta per tutte.

Vedremo dunque insieme:

  • Quali sono le 5 fasi del ciclo emotivo del cambiamento che affronterai durante la tua dieta
  • Qual è la fase critica, quella cioè in cui si rischia davvero di fallire
  • Quali sono labilità che ti permettono di portarlo a termine 

Il ciclo emotivo del cambiamento

Il ciclo emotivo del cambiamento individua i 5 stadi emotivi tipici di ogni persona che intraprenda volontariamente un cambiamento radicale, come per esempio, appunto, una dieta.

Vediamole una per una.

  1. Ottimismo Disinformato

È lo stato di euforia che segue in maniera quasi immediata la decisione di cambiare.

Ti senti con la motivazione alle stelle e sei gasato al massimo: la tua mente, infatti, immagina il futuro successo con una tale vividezza che lo avverte come già presente e reale.

Per contro, ed è per questo che si chiama “ottimismo disinformato”, non hai alcuna percezione degli sforzi e dei costi che il cambiamento che desideri comporterà.

E così, per esempio:

  • Il semplice fatto di esserti iscritto in palestra ti fa sentire come se già tu fossi in perfetta forma.
  • Il fatto che il dietólogo ti abbia appena prescritto una dieta ti fa sentiré già prontissima a seguirla
  • Il fatto di essere arrivata sul mio sito e di leggere questo articolo ti fa già sentire libera dai chili di troppo.

Insomma, hai appena iniziato, ma ti senti già vincitore.

  1. Pessimismo Informato

In questa fase cominci a scontrati con la realtà, ovvero con la fatica e la paura che un cambiamento radicale porta sempre con sé.

L’entusiasmo iniziale sfuma rapidamente, cominci a sgarrare, i pochi risultati concreti che hai ottenuto finora non compensano psicológicamente la fatica che hai fatto.

Ti rendi conto così, per esempio:

  • Che dei 15 kg che vuoi perdere te ne sei tolti meno di due
  • Che in palestra orami non ci vai neanche una volta la settimana
  • Che ogni giorno trovi almeno 5 scuse diverse per mangiare quello che non dovresti mangiare…

Cominci a pensare che potresti non farcela, ma hai ancora propositi di recupero della situazione.

Ti ripeti frasi come “Da domani ricomincio”, “Questo è l’ultimo sgarro che faccio”, “La prossima settimana chiamo il dietólogo e prendo un altro appuntamento”, ma con sempre meno convinzione.

  1. Valle della disperazione

E’ il momento più cupo, quello in cui metti tutto in discussione e hai una crisi totale rispetto alla scelta che hai fatto e ai metodi che stai utilizzando.

L’obiettivo che, in fase 1 , sentivi già tuo, ti sembra ora lontanissimo; contemporaneamente, gli sforzi necessari per ottenerlo e l’incertezza del risultato finale ti fanno ritenere che non ne valga assolutamente la pena.

Percepisci te stesso come un fallimento, e pensare ai soldi che hai buttato nell’iscrizione alla palestra e nella visita al dietologo, ti fa solo arrabbiare di più.

La tua mente oppone, in questa fase, la massima resistenza al cambio e si affatica per trovare una maniera per uscirne con dignità.

Cosa che implica – quasi sempre – trovare migliaia di scuse per giustificarti.

E’ proprio qui, nella valle della disperazione, che abbandoniamo la maggior parte dei nostri obiettivi, progetti e sogni, per girare i tacchi e tornare sui nostri passi.

E così ci si ritrova a mangiare un intero pacco di biscotti in mezz’ora, ad annullare per vergogna l’appuntamente dal dottore, a cambiare strada per non dover passare davanti alla palestra.

Si alza, insomma, in mille modi diversi, bandiera bianca.

  1. Ottimismo informato

Dopo la crisi profonda, se stringi i denti abbastanza a lungo, un bel mattino ti svegli e ti rendi conto che sei davvero sulla strada giusta.

Per prima cosa, la bilancia e lo specchio ti mandano messaggi di speranza.

Poi, ciò che prima ti pareva quasi impossibile, come per esempio non mangiare la pasta o quel dolce speciale che tanto ti piace, comincia a riuscirti con una certa facilità.

Infine, l’ansia di non farcela diminuisce mentre la tua autostima aumenta gradualmente: ti compiaci sia dei risutlati che stai ottenendo sia delle nuove risorse interne che stai scoprendo.

Quasi con stupore (la valle della disperazione ha infatti dato una lezione di umiltà al baldanzoso te stesso della fase 1), cominci a pensare che potresti, in effetti, farcela davvero.

Manca ancora parecchio per raggiungere il tuo obiettivo, ma il fatto di migliorare inesorabilmente ogni giorno ti da fiducia e un surplus di motivazione.

  1. Successo e soddisfazione

Non ti sembra vero, ma ce l’hai fatta.

Raggiungere l’obiettivo non solo ti ha reso più magro e più sano ma ha modificato l’intera percezione che hai di te stesso.

La tua autostima è profondamente modificata, e il fatto di avercela fatta ti fa guardare a tutto il resto della tua vita con maggiore ottimismo.

Sei pronto per venire a un KetoCamp a raccontare come ci sei riuscito …..

Ti piacerebbe farlo? Ecco allora qualche consiglio.

Il paradosso del ciclo cambiamento

La mente è strana, vero?

Se mi hai seguito in questo viaggio attraverso le emozioni del ciclo del cambiamento, avrai notato che:

  • Allo stadio 1, quando sei ancor lontanissimo dal tuo obiettivo, ti sembra di averlo già in tasca.
  • Allo stadio 3, nella valle della disperazione, sei a un passo dal turning point che ti permetterà di farcela, eppure è anche il momento in assoluto in cui è più facile che molli.
  • Allo stadio 5, infine, ottenuto l’obiettivo, ti sembra quasi irreale di avercela fatta davvero.

Si tratta, come vedi, di reazioni paradossali, incongruenti rispetto alla realtà delle diverse fasi.

Per questo, durante un cambiamento radicale, è molto facile prendere decisioni sbagliate, a meno che non utilizzi bene la tua intelligenza emotiva.

Intelligenza emotiva e ciclo del cambiamento.

L’intelligenza emotiva è definita come la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie (ed altrui) emozioni.

Quando persegui un cambiamento importante nella tua vita, l’intelligenza emotiva è fondamentale perché ti permette di:

  • Riconoscere la fase del ciclo in cui ti trovi
  • Agire per controbilanciare le emozioni caratteristiche di quella fase

Quindi, per esempio, quando sei super-motivato in fase 1, è il momento della Prudenza:

Evita di esagerare in sicurezza. Se ti metti a fare sport, non massacrarti, ma comincia tranquilamente. Se non puoi mangiare certi tipi di cibi, non fare lo spavaldo andando all’aperitivo con gli amici ma stattene a casa. Se ti sono state prescritte delle azioni specifiche (per es. tenere un diario alimentare) non pensare “tanto non mi serve” ma attieniti ad esse. Insomma, sii prudente e non abbassare la guardia, perchè appunto, l’obiettivo è molto più lontano e difficile di quanto tu non percepisca.

Fai un piano realistico del tempo e dello sforzo che ti servirà. In questa maniera, mostrerai, al tuo “IO” emotivo, che il successo non è affatto già presente, ma prevede un lungo percorso irto di ostacoli. Questo smorzerà la tua motivazione in maniera utile, preparandoti psicologicamente alle difficoltà che incontrerai.

Quando sei in fase 2 e non vedi i risultati arrivare, è il momento della Pazienza.

Impara a riconoscere che la mancanza di risultati è normale. Qualunque libro, articolo di blog o professionista minimamente serii te lo possono confermare. La trasformazione richiede tempo e non ci sono strade facili.

Non concentrarti sul grande risutlato futuro che tarda ad arrivare (per es. i 30 kg da perdere, ma sui piccoli risultati quotidiani. Stai tenendo il tuo diario alimentare? Stai rispettando la tua dieta? Stai facendo la tua passeggiata? Ottimo, sono questi i successi e i risultati ai quali devi dare importanza in questa fase.

Quando sei in fase 3, ovvero nella valle della disperazione, è il momento della Fede.

Sii consapevole che, per ogni grande obiettivo, c’è una valle della disperazione da attraversare. Quando essa manca, significa semplicemente che il cambiamento che cercavi non sta avvenendo, o che non è stato radicale. Stai trasformando una situazione negativa che andava avanti da anni, il tuo corpo e la tua psiche stanno cambiando moltissimo, è normale che ti senti miserabile come se stessi venendo al mondo di nuovo.

Ricorda ogni giorno che, anche se ti sembra impossibile, sei più vicino di prima al traguardo. Ritorna allora al piano che avevi fatto in fase 1, rivedilo e aggiustalo, apprezza il cammino che hai fatto fino a quel momento, accetta il fatto che hai ancora strada da fare ma che la meta è più vicina di quello che percepisci.

Quando sei nella fase 4, è il momento della Ambizione

Se in fase 1 dovevi essere prudente, qua è esattamente il contrario, devi pensare in grande.

In questa fase, infatti, la trasformazione è quasi avvenuta: il tuo corpo è molto più magro e forte, i tuoi livelli di energía sono alti, ti senti forte psicológicamente.

Il rischio, qua, è quello di accontentarsi di avercela quasi fatta, e cominciare a mollare un po’ ogni giorno.

“Ora che ho 15 kg in meno posso permettermi un biscotto” “Un piatto di lasagne non mi farà poi così male” “Non posso certo andare alla festa e stare a dieta!”

Il tuo dialogo mentale cercherà insomma di convincerti che tutto sommato ormai ce l’hai fatta e che quindi ti meriti un premio o puoi permetterti uno sgarro.

Si tratta di mere costruzioni cerebrali.

E’ proprio la mentalità del premio, dello sgarro, delle emozioni che passano attraverso il cibo ad averti rovinato il metabolismo e la psiche in passato.

Mettiti allora in testa che tu, quel tipo di ragionamenti, non li vuoi mai più fare, e che vuoi invece trasformarti fino in fondo, perchè se ti fermi proprio a un passo dalla cima inevitabilmente comincerai a scivolare all’indietro.

Quando infine sei in fase 5, goditela. E’ il momento del Nuovo Sé

Hai raggiunto gli obiettivi che ti eri prefissata, trasformando non solo il tuo corpo, ma anche il tuo rapporto con il cibo.

E’ soprattutto quest’ultimo aspetto quello che ti permetterà di mantenere i risultati che hai ottenuto nel tempo.

Goditi quindi il tuo nuovo te stesso.

Mettiti i vestiti che non ti potevi più mettere, corri veloce, solleva grandi pesi, trova modi per usare l’energia ritrovata, trasporta la tua nuova forza, autostima e ambizione negli altri ambiti della tua vita.

Guarda al passato senza rimpianti, ma ora che ti sei liberato di chili e insicurezze prometti a te stesso che non sprecherai il tuo futuro.

Sentiti come se avessi acquisito dei superpoteri: che senso avrebbe non metterli a frutto?

Quindi, usali, anche per ricordare per sempre a te stesso che – di cambiare – ne è valsa davvero la pena, e che l’ultima cosa che vuoi è ritornare indietro a come eri.


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